DUNE di Denis Villeneuve

Film bellissimo e spettacolare, con almeno un paio di scene appassionanti ambientate nel deserto di Arrakis (il salvataggio in ornitottero, da parte di Leto, degli operai della trebbiatrice inghiottita dal vermone; l’ornitottero di Paul e Jessica, in fuga da Arrakeen in fiamme, nella tempesta di Coriolis e l’apparizione del vermone gigante nel finale, prima dell’incontro fatale con i Fremen). Bello dunque. Ma non aggiunge nulla di nuovo. Vince decisamente ai punti David Lynch che nel criticato Dune del 1984 coglieva almeno alcuni aspetti del contenuto satirico sostanziale della saga di Frank Herbert, nascosto nelle vicende bellicose delle due deliranti casate spaziali, i cattivi Harkonnen da una parte e i fanatici Atreides dall’altra: tutti matti e drogati dalla spezia, nessuno normale. E nel cast c’erano Sting, Max von Sydow e Silvana Mangano!

E dal vostro inviato Filippo Boatti, dopo la visione del film a Spinetta Marengo, sempre col pessimo audio mal calibrato dell’UCI Cinemas – per il momento è tutto.